La spiaggia di Legambiente a Paestum è una delle mie preferite, sia per l’aspetto naturalistico, sia per lo spazio che non manca mai, difatti è una delle spiagge libere piú grandi di Capaccio Paestum.
Può essere una scelta indicata per un po’ di relax immersi nella natura anche in periodi diversi dall’estate, anzi sotto molti aspetti può essere più affascinante in inverno o in autunno.
Per raggiungerla ti consiglio di entrare dall’ingresso principale e goderti passo dopo passo la passeggiata in pineta che potrebbe essere la ciliegina sulla torta della tua esperienza in Oasi.
Cosa Aspettarsi
A me piace molto passeggiare verso il mare seguendo il percorso all’interno della pineta, soprattutto nelle calde giornate estive.
Dopo qualche metro troverai un’ area attrezzata che viene usata sia per rilassarsi dopo il mare, sia come laboratorio didattico dai Volontari di Legambiente per diverse attività formative con i ragazzi.
Per l’utilizzo dei tavoli, soprattutto nella stagione estiva bisogna per ovvie motivazione rivolgersi ai volontari di Legambiente, che troverai sempre presenti all’interno dell’Oasi.
Passeggiando in pineta nonostante il sottobosco sia abbastanza rado, hai comunque la possibilità di incontrare le classiche piante della macchia mediterranea come il mirto, il lentisco, la smilace oppure come è capitato a me, in una delle mille passeggiate, puoi imbatterti in una specie “aliena”, la mimosa, molto probabilmente piantata insieme al bosco di pini negli anni ’50.
Alla fine della passeggiata ti ritroverai in una spiaggia diversa da quelle a cui siamo tristemente abituati.
Una spiaggia al naturale con la sua bellissima duna, dove nei periodi estivi, più precisamente da luglio a settembre è possibile ammirare la bellezza del Giglio di Mare in fiore!
Una vera rarità ormai sulle nostre spiagge italiane, sempre più maltrattate e sfruttate. Difatti in assenza di disturbo, la duna si consolida sempre più, frenando il vento che proviene dal mare e facendo accumulare la sabbia nelle zone antistanti la duna stessa.
Altra particolarità se vogliamo è la spiaggia del tutto sabbiosa a differenza di molte altre spiagge cilentane.
Come arrivarci
Il modo più comodo per arrivarci è in auto, difatti anche se Capaccio Paestum ha una stazione ferroviaria, questa non è collegata benissimo con la Spiaggia di Legambiente.
Si può tranquillamente parcheggiare la macchina in uno dei parcheggi (tutti a pagamento in estate, liberi negli altri periodi).
Se vuoi raggiungere la zona con il servizio urbano di bus , ti segnalo il link dell’unica linea attiva: Servizio Urbano Bus
Invece, se come me ami le due ruote e vuoi muoverti nel modo più green possibile, la spiaggia è ovviamente raggiungibile in bici, anche tramite una pista ciclabile.
Posso andarci in bici?
Assolutamente si! Mi piace tantissimo andare fino alla Spiaggia di Legambiente in mtb, anche perchè è uno dei pochi sentieri percorribili in pineta.
Ovviamente bisogna fare attenzione ai pedoni, soprattutto nei periodi estivi, ma è fattibilissimo.
La sensazione che si prova percorrendo il filare di pini è molto distensiva, come del resto ogni volta che si entra in contatto con la natura.
Inoltre da Capaccio Paestum, più precisamente dallo stadio Mario Vecchio è possibile imboccare una pista ciclopedonale che ti condurrà alla spiaggia di Legambiente.
Il primo tratto è molto agevole fino alla contrada Laura, dove puoi goderti anche con il nuovo Lungomare.
Successivamente la pista ciclabile continua costeggiando la pineta fino a Torre di Mare dove si trova la spiaggia di Legambiente.
Devo segnalarti che questo secondo tratto di pista presenta un muretto a mezza altezza e con fondo non molto regolare, sinceramente io non la uso quasi mai, preferisco la strada.
Ti ricordo…
La Spiaggia di Legambiente di Paestum è un’Oasi, quindi osserva i consigli di questo cartellone!
Fallo, sia per rispettare la natura ma anche il lavoro di tanti volontari che con Amore si dedicano alla pulizia e al mantenimento della spiaggia.
Informazioni sull’Oasi Dunale di Paestum
L’Oasi occupa una superficie di circa 20 ettari. Salendo dal mare si attraversa la spiaggia, sabbia chiara e finissima, qua e là piccoli frammenti lasciati dalle onde, conchiglie, legnetti, alghe. Più a monte, dove iniziano le dune, compaiono le prime tracce di vegetazione: sono le rare piante psammofite, o delle sabbie, che con i loro fusti spessi e spinosi resistono all’ostilità di quest’ambiente dal substrato sabbioso incoerente e molto povero di elementi nutritivi e prolungati periodi di aridità e salinità.
Fra la duna e la pineta s’incontra un residuo di macchia mediterranea, vegetazione bassa e intricata ricca di arbusti, che avrebbe dominato tutta la fascia costiera se non fossero state piantate le conifere. Fra le specie più diffuse il mirto, il lentisco, la smilace. Caratteristica è la forma assunta da queste piante, modellate dall’azione incessante del vento. Sono inoltre presenti numerosi esemplari di eucalipto e di acacia, che tendono ad invadere l’area della macchia.
Gran parte dell’oasi è coperta da una pineta di Pino Domestico (pino da pinoli) e Pino d’Aleppo. Questo bosco non è spontaneo, ma è stato piantato circa 50 anni fa dalla Forestale per proteggere le aree coltivate più interne dai venti salmastri provenienti dal mare. Di origine naturale è invece la quercia, il leccio, presente in modo frammentario sulle cime delle dune.
Il sottobosco della pineta è molto rado e povero di specie perché i pini, mai diradati, sono troppo fitti, quindi la mancanza di luce solare e gli aghi che coprono completamente il terreno lo rendono sterile. Fanno eccezione le chiarìe, zone circoscritte in cui la maggiore umidità e la penetrazione del sole permettono la crescita delle piante autoctone.
Fonte: legambientepaestum.it
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