Da qualche giorno mi assale la nostalgia canaglia del meraviglioso viaggio fatto ormai quasi un anno fa…il Cammino di Santiago. Prima di continuare però voglio avvisarti subito che questo non è uno di quegli articoli preconfezionati e studiati sul Cammino con le 5 cose da fare o da vedere o le cose da fare per prepararsi al Cammino, se cerchi qualcosa del genere puoi chiudere tutto, non voglio farti perdere tempo. Sarà invece una raccolta dei miei appunti di viaggio fino a Pamplona.
Dicevo, l’ulitima volta che ho avuto questa nostalgia così forte ero appena tornato e per farmela passare sono partito di nuovo per la Puglia, un altro viaggio molto bello che forse un giorno ti racconterò.
Questa volta invece imprigionato nel letto per via della febbre e anche, siamo sinceri dalla vita reale che non ti consente di prendere e partire, ho deciso di rifugiarmi nella scrittura. La scrittura è stata per me una grande compagnia di viaggio, forse la più leale, la più sincera. Un porto sicuro al quale affidare i miei pensieri, le miei paure, le miei emozioni. Non sono riuscito a scrivere sempre durante il viaggio, lo facevo col telefonino nei momenti di pausa o nei momenti di solitudine, molto spesso mi lasciavo trasportare dalla vita, soprattutto nell’ultimo periodo e non scrivevo per giorni.
Ma perchè ti sto dicendo tutto questo? Perchè ho deciso di riprendere questi appunti di viaggio e condividerli con te. Ho deciso di spiattellarti le emozioni provate, un po’ perchè magari potrebbero convincerti a partire e io ne sarei felicissimo, un po’ anche per provare ad elaborare e lasciare andare dopo quasi un anno questo meraviglioso viaggio e tornare alla vita reale fatta di ansie, rotture di coglioni e scassamenti vari.
Beh, che dire ancora, ma penso niente, spero ti piacciano i miei appunti di viaggio e fammi sapere se anche tu, preso da un sano momento di lucidità mentale, decidi di lasciare tutto e partire!
Appunti pre viaggio – Dubbi & Conferme
Quasi tutto pronto, manca un calzino disperso e poi lo zaino che sarà la mia casa per i prossimi mesi, finalmente sarà pronto. Sono stati mesi di preparazione, ripensamenti, scelte per arrivare a questo punto. Ricordo ancora, quando nel pieno del mio rompimento di coglioni ho pensato per la prima volta… Me ne vado! Vado a fare il Cammino di Santiago! Così dal nulla.
Ma che cosa rappresenta per me questo cammino? Una via di fuga sicuramente da una vita che non volevo più fare. Spero rappresenti anche un nuovo inizio, ma per far sì che lo sia devo abbandonarmi al cammino, devo lasciarmi andare e ricevere qualsiasi cosa mi arrivi. Per far questo devo essere pronto a ricevere, sono pronto?
Sono pronto, non vedo l’ora di vedere cosa di bello mi riserva la Vita. Voglio provare quella sensazione del tutto è possibile provata con la toccata e fuga da Puok.( si una sera siamo andati a Napoli in macchina solo per mangiare un panino e siamo tornati) Quello stato mentale è andato perso nei preparativi, nelle ansie pre partenze, nelle ultime cose da fare, ma sono sicuro che tornerà in viaggio. Inseguo quello stato d’animo.
Parto non per scappare ma per cercare qualcosa, per cercare il bello che c’è nel mondo, non devo dimenticarmelo.
Di bello c’è anche un fatto che è successo pre partenza. In pratica é una settimana che saluto gente, é una settimana che saluto Amici come se dovessi partire e non tornare mai più. Forse questa è la loro speranza. Mi sono bloccato perché mentre scrivevo ho pensato: Bel pensiero poi glielo mando ed ha avuto l’effetto contrario. Ci riprovo. È bello ricevere quest’affetto dagli amici, in queste settimane pre partenza ne ho ricevuto davvero tanto e sinceramente non me l’aspettavo. Penso sempre che alla fine non importi a nessuno, mi sento sempre solo e invece sono circondato da persone che mi vogliono bene, chi più lontano, chi più vicino fisicamente ma ci sono, anche se me ne dimentico. Questo é sicuramente già il primo regalo che mi ha fatto il cammino.
Il giorno della partenza verso Roma
Oggi un’altalena di emozioni. Paura e adrenalina per la partenza si sono alternati fino a quando ho messo piede sul pulman che mi ha portato in stazione a Salerno. Adesso sul treno per Roma prevale senza dubbio l’adrenalina per la partenza. Sono contento, ero ormai da troppo tempo nelle sabbie mobili. Forse non ho ancora pienamente realizzato che sto andando a fare il Cammino di Santiago, forse ci penserò una volta arrivato a Tolosa, non lo so, vedremo.
Oggi ha fatto un cazzo di freddo, sembra tornato l’inverno e alla fine mi sono fatto convincere a portarmi il giubbino e addirittura il cappellino di pile.
In giro per Tolosa
Woow! Dopo Roma non mi sono fermato un attimo sto girando come una trottola qui a Tolosa. Mosso dalle cose da fare e dalla voglia di vedere questa città che, devo essere sincero mi sta piacendo. Non me lo aspettavo, non mi aspetto mai niente in realtà, però davvero mi ha sorpreso in positivo. È una città molto bella, dallo stile particolare, case e palazzi bassi per lo più, con uno stile puramente francese sia quelle vecchie che le nuove, uno stile europeo. Infatti è anche una città moderna e molto ordinata, pulita e ci si muove benissimo con la metro che udite udite è senza conducente. Modernissimo! Qui in Francia infatti si fa una cosa che dai noi è praticamente sconosciuta, la manutenzione! Nei parchi e per strada ci sta sempre qualcuno che lavora e si prende cura dello spazio pubblico. Anche le persone, si i francesi sembrano molto accoglienti, sorridono e sono gentili…sembra un’assurdità ma avevo un pregiudizio sui francesi, ero pronto alla testata stile Materazzi.
L’impatto con l’ostello è stato abbastanza positivo, ho dormito bene e sono stato tranquillo, forse anche complice il volo turbolento di Ryanair mi sono addormentato subito. Adesso mi avvio verso l’ostello, provo a capire cosa mangiare stasera, a prendermi qualcosa da mangiare per il viaggio di domani e soprattutto dove devo lasciare le chiavi per il check-in automatico e le lenzuola. Domani mattina sveglia presto, direzione Byone!
Non ho scritto del capitolo, lavaggio panni. Sarà davvero dura, oggi il primo pensiero era fare una lavatrice, forse non tanto da pellegrino, però era inutile partire con tutti quei panni sporchi, proverò ad essere più costante possibile con i lavaggi anche in cammino, dove sicuramente sperimenterò il lavaggio in ostello.
Allez le blues!
Sveglia presto verso SJPDP
È un lungo giorno di viaggio. Stamattina sveglia alle cinque per arrivare a Bayonne con un Flixbus di tutto rispetto. Adesso sono sul pulman che finalmente mi porterá all’inizio del cammino. Sono stanco, come mi fermo crollo, invece l’adrenalina del fare mi mantiene attivo. Da una parte vorrei partire subito domani e togliermi dai coglioni sti cazzo di Pirenei, grande spauracchio del cammino ( anche perché qua partono tutti vecchiazz, vuoi mettere che non ci riesco io? Baldo giovane aitante, biondo ed occhi azzurri?). Dall’altro lato però prevale la ragione e quindi penso proprio che non farò una scelta azzardata ma tutto con calma come avevo già pianificato.
Il giorno di riposo mi fa sentire più tranquillo, anche se il riposo dipende anche molto dall’alloggio. Alloggio che dovrò trovare una volta sceso da questo bus, sperando di trovare qualcosa, non ho prenotato nulla. Alle brutte si va comodi in hotel. Che poi se devo dirla tutta a me la gente che sta sul pulman non mi sembra gente da ostello, qui l’unico che puzza sono io.
Mi sono seduto vicino ad una delle poche ragazze che ci sono e stavo per togliermi la felpa quando la faccia della tizia, quasi disgustata, mi ha convinto a desistere. Evidentemente è arrivata prima la fetamme che il mio sexy appeal. Ho cambiato posto, mi sono seduto vicino ad una vecchia che sembra meno sottile ed ho tenuto la felpa. Ragazzi che volete, ho dormito con i panni con cui ho girato ieri tutto il giorno a Tolosa, puzzare è il minimo. Sono già nel Mood fetamme, nuovo parfume pour home.
Avevo immaginato che ci sarebbe stata tanta gente, ma non questa miriade di pellegrini in attesa per la credencial.
La paura di non trovare un posto letto, visto che per strada molti avevo dei cartelli con scritto completato, mi ha fatto subito impattare con la realtà dura del pellegrino. L’albergue municipal gestito dal comune.
L’impatto è stato forte, lo standard è inferiore agli ostelli cui sono abituato. Camerata da dieci con in stanza solo la doccia, il bagno è in comune con un’altra camera da dieci. Devo dire che sto affinando la tecnica della cacata a squat, tecnica validissima per non appoggiarsi.
Non ho niente per appoggiare le cose, non ho un minimo di sicurezza, non ci sono gli armadietti e soprattutto niente lenzuola, tralasciando poi la pulizia. Davvero inesistente. Per fortuna non mi sono dato per vinto ed ho subito cercato un posto letto migliore in un ostello privato per riposare meglio domani notte, la notte prima della partenza. Ho scelto il primo che mi ha dato una possibilità, con un letto in corridoio ma da solo, il resto erano tutti pieni, maledetto booking.
Il bello dell’albergue municipal è lo spirito che si respira, popoli molto lontani che si mescolano per un’unica cosa il Cammino. Ho la sensazione di conoscere già tutti, già più che amici. Molto carina la ragazza di Taiwan che mi ha offerto un dolce tipico loro, descrivendolo come fosse il più buono del mondo, o almeno così mi è sembrato di capire. Devo affinare molto la mia comprensione dell’inglese, delle volte riesco a capire e a parlare delle volte mi sembro un coglione.
Ci siamo! Domani giornata super super relax e poi si parte, alla fine la ragione ha prevalso. Spero sia stata la scelta migliore.
Il giorno prima della partenza del Cammino
Oggi poche righe, solo per dirmi che sono più che pronto! Ho fatto tutto quello che dovevo fare, con calma, mi sono rifocillato e trovato un posto comodo a caro prezzo oltre che la colazione per domani. Ho anche capito che una volta finita la tappa non è mica finita!? Devo andare a fare la spesa. Posso scroccare qualcosa al Municipal se vado ma poi comunque devo rimangiare. Sto entrando nel Mood pellegrino: lavaggio con sapone di Marsiglia ( dovrei trovare un altro metodo per conservarlo), panni che puzzano, sandalo aggressivo post doccia. Vamonos!
Incontrare il signore italiano stasera a cena e decidere di fare la tappa insieme a lui alla fine mi fa stare molto più tranquillo. Un po’ di compagnia esorcizza la paura. E poi finalmente qualcuno con cui parlare fluidamente in italiano. Vamonos parte due!
Sosta a Pamplona dopo tre giorni di Cammino
Sembra proprio il momento buono per scrivere qualcosa su questi primi tre giorni di cammino, qui nel centro di Pamplona sorseggiando una cerveza nell’attesa di poter pranzare in un ristorantino che ha suscitato la mia attenzione. Apre all’una e mezza, o almeno così mi sembra di aver capito dalla proprietaria. Devo dire che qui in Spagna mi sento proprio a mio agio, per alcuni versi la lingua è ancora difficile da comprendere, ma l’essenziale per essere autonomo è facile, forse questo ti fa sentire a casa o è la cerveza?
Oggi giorno di descanso, mi serviva come l’acqua. Sto tirando un grosso respiro dopo questi primi tre giorni intensi di cammino. È difficile anche capire da dove iniziare a scrivere le emozioni vissute, è un tempo presente e pieno. Pieno di emozioni a volte contrastanti, un attimo sei felice, ti sembra di essere sul tetto del mondo ed un attimo dopo ti senti un po’ una merda per via di un posto letto non trovato o di un qualsiasi altro imprevisto di fine tappa.
A bocce ferme, devo essere sincero non credevo di essere in grado di riuscire a fare decentemente la prima tappa sui Pireni, ne di continuare a camminare per altri 55 km in due giorni. Dovrei scrivere giorno per giorno per non dimenticare le emozioni vissute, gli incontri, ma la stanchezza me lo impedisce. Nonostante ciò tutto quello che ho vissuto è bene impresso nella mia mente, quasi marchiato a fuoco. Forse per questo tutti vogliono fare il Cammino di Santiago.
Quando cammini tutto è amplificato, forse merito delle endorfine che non ti fanno sentire neanche i dolori delle vesciche, i bruciori delle mutande sega cosce, niente. Vai avanti, superando il tuo limite continuamente e fidandoti del tuo corpo che molte volte riesce a fare più di quanto immagini. Ovviamente poi l’ascolto del corpo è fondamentale per provare a finire questo lungo percorso. Continuare a camminare e non fermarsi se il corpo te lo chiede è soltanto masochismo.
Marò sono un fiume in piena, non riesco a scrivere tutta la vita che mi sta travolgendo in questo percorso e siamo solo al quarto giorno ufficiale di cammino. Respiro. Bevo un sorso di birra e vado a pranzo.
Riprendo a scrivere dopo aver passato un altra mezza giornata di riposo, passata sostanzialmente a cercare le cose che mi servivano o almeno credo.
Comunque prima che la mia fame interrompesse la vena creativa, stavo cercando di esprimere un concetto molto bello sugli incontri di questi tre giorni di cammino, vediamo se ritorna.
Quello che mi porterò dietro sono gli incontri che ho fatto in questi tre giorni, tantissime persone di tante culture diverse, tanti coreani ( secondo me sono delle spie mandate da Kim), inglesi, americani, spagnoli, francesi, tedeschi, belgi e si ci siamo anche noi, gli italiani.
Penso proprio che quello che mi porterò dietro da questa esperienza saranno gli incontri. Le persone tutte felici, i sorrisi e le cose buone che ognuno di loro ha saputo darmi. Niente, dovevo continuare stamattina, mi è sfumato un po il concetto.
Domani si riparte in solitaria, adesso sarà tutto diverso, di nuovo, anche perché io avevo pensato (non se posso dire progettato, mi sembra esagerato,) fino a qui, fino a Pamplona, Vamos!
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